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31.8.16

La quiete "prima" della tempesta



Una bella foto racconta molto di più di un momento che non vogliamo dimenticare.
Nel caso sopraggiunga un problema, aiuta a calmare l'animo e a purificare le emozioni.
Una bella foto è un miraggio in cui trovano ristoro i pensieri increspati dall'ansia e dalla preoccupazione.
Lo stato di grazia di un attimo in cui ogni cosa sembra perfetta.

Ciò che è seguito dopo questo scatto, sembra dimostrare l'inefficacia del costruire ricordi ideali.
Infatti  l'immagine del bambino che gioca nel piccolo paradiso, resterà sempre un po' sfocata nel mio cuore, poiché più impatto ha avuto quella del bambino che cerca di salvarsi dalla tempesta.

A distanza di poche ore da quell'attimo di perfezione, la serenità viene spazzata via dal dolore acuto e improvviso per un timpano perforato.


Cosa si provi ad avere un buco nel timpano, l'ho intuito osservandolo mentre disegnava il mare così come se lo ricordava.
L'acqua turchese, il sole splendente e poi una serie di fulmini che mi hanno dapprima fatto pensare fosse stanco di colorare e preferisse divertirsi a pasticciare il foglio, ma poi realizzare che, proprio in quel momento, stesse liberando la tensione accumulata nei giorni di dolore insopportabile.
So bene che l'atto creativo dello scarabocchio sia in grado di parlare molto più di un disegno dalle figure riconoscibili, perciò è stata una grande emozione guardarlo mentre dava vita, nella pagina accanto, a una tumultuosa tempesta di fulmini.
Un caso che quella pagina corrispondesse al suo timpano sinistro perforato?


In mezzo a tutta quella rappresentazione del dolore si intravede, alla fine, il riflesso del sole sul mare.
Ecco quindi di nuovo quel miraggio, il ricordo simbolico di una quiete perduta e la speranza di tornare a uno stato di benessere ideale.
Invece i fulmini, seppur meno frequenti, continuano a imperversare nel cielo poiché - si sa- la guarigione è lenta.