.


17.7.16

Notizie da un'isoletta

"Agli occhi degli storici la Gran Bretagna sembrerà un vero enigma quando guarderanno alla seconda metà del ventesimo secolo. Ecco un paese che ha combattuto e vinto una guerra giusta, che ha smantellato un impero potente in modo abbastanza benevolo e illuminato, che ha istituito un welfare state così lungimirante - in breve, che ha fatto quasi tutto in modo perfetto - e che ha poi passato il resto del secolo a giudicare se stesso come un fallimento cronico. Il fatto è che questo paese resta il migliore del mondo per molte cose: imbucare una lettera, andare a fare una passeggiata, guardare la televisione, comprare un libro, uscire a bere qualcosa, visitare un museo, usare una banca, perdersi, chiedere aiuto, o starsene su una collina a guardare il panorama"

(Notizie da un'isoletta, Bill Bryson)


The Shard ( anche noto come La Scheggia), visto dalla Switch House (The New Tate Modern)


Una scheggia di follia ha attraversato il Paese in cui vivo, tuttavia so bene che i comportamenti deliranti non avvengono per caso.
E' pratica diffusa, in tutto il mondo, cercare un capro espiatorio a cui attribuire le responsabilità di una situazione disagiata.

La notte dello spoglio elettorale ho avuto uno strano presentimento. Mentre guardavo la diretta su BBC, mi è tornato in mente quel titolo del Daily Mirror di cui avevo parlato qui, a proposito di Brighton.




Fino alle 2 e mezza sono rimasta incollata davanti allo schermo, chiedendomi se quest'idea del "continente tagliato fuori" fosse ancora radicata nella mente degli elettori.




Svegliarsi davanti al risultato definitivo è stato come venire colpiti da un'onda ed essere spinti al largo. Lontano.
Ho sentito su di me l'ostilità, il peso di quei numeri.
La sensazione di perdere un'identità sociale conquistata nel tempo.

Certo, avevo la consapevolezza che Londra sarebbe comunque rimasta un'isola nell'isola, una città privilegiata in cui differenze culturali ed etniche sono davvero considerate risorse.
Ciononostante, là fuori, c'era un 40 % cento di individui che la pensava diversamente.

Mi sono fatta coraggio e sono uscita.
Così ho scoperto che molti tra gli inglesi attorno a me, fossero scioccati e depressi. Feriti nel profondo dell'anima.
E' grazie a loro che lentamente ho ripreso fiducia. Grazie a loro, mi sento di nuovo a casa.

Il ciclone Brexit mi ha fatto vacillare, ma sono ancora in piedi.


Sinceramente, ora, mi sembra proprio l'ultimo dei problemi.


Niente che non si possa risolvere, se comparato ad altre disavventure umane.

Tra tutte le persone che in queste settimane hanno perso la vita a causa di una scheggia di follia, vorrei ricordare ancora Jo Cox, la parlamentare inglese uccisa 8 giorni prima del referendum.
Jo Cox era un'idealista coraggiosa, promotrice della tolleranza e dell'inclusività, in particolar modo per la questione dei rifugiati provenienti dalla guerra in Siria.
Al suo primo discorso in Parlamento (un anno prima della sua morte), aveva detto che il suo lavoro le aveva già insegnato la cosa più importante: che "malgrado le differenze di religione, etnia, convinzione e condizione sociale, siamo molto più uniti e abbiamo molto di più in comune tra di noi rispetto a tutto ciò che ci divide"


in memoria di Jo Cox, (segue una lunga lista)


4 comments:

  1. E mi torna in mente quando ne abbiamo parlato sopra il rumore del ristorante...
    Hai visto che bella la nuova Tate?

    ReplyDelete
    Replies
    1. Eh già...

      Sì bellissima, non vedo l'ora di tornarci!

      Delete
  2. Sono contenta che, dopo l'inevitabile sgomento iniziale, tu sia più tranquilla.
    Un abbraccio e buona estate

    ReplyDelete
    Replies
    1. Grazie, come vedi... basta guardare le news per dire: ok, non mi lamento.

      E buona estate/vacanze anche a voi! Tra pochi giorni si parte e spero di fare il pieno di vitamina D ;-)

      Delete